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L'importanza della gerarchia
Molti genitori si convincono che i problemi di comportamento dei figli siano provocati da malattie di carattere organico, sono pochi quelli che credono che un malessere possa essere generato anche dalle relazioni interpersonali o più nello specifico dalle relazioni familiari. Alla luce di questo molti genitori domandano aiuto di carattere medico o psicologico chiedendo al professionista di modificare
il comportamento del ragazzo pensando però di dover lasciare inalterato il proprio modo di agire. In tali occasioni si rischia di chiedere al professionista di utilizzare la bacchetta magica per realizzare un cambiamento nel figlio che rischierà però di essere poco duraturo e poco profondo. Quando si interviene su un ragazzo con problemi comportamentali nati all’interno del suo contesto familiare senza modificare i comportamenti di chi gli sta accanto infatti, si rischia di generare un cambiamento solo temporaneo e quindi non risolutivo.
La famiglia può essere considerata come un sistema sociale in cui ogni membro è interdipendente rispetto agli altri, quindi qualsiasi azione di un familiare provocherà una reazione negli altri membri, tale reazione provocherà una successiva risposta nell’ottica di un circolo che può essere vizioso se le azioni generano reazioni negative, o virtuoso se le reazioni generate sono produttive e funzionali nell’ottica familiare.
Vedendo la famiglia da questo punto di vista è ovvio credere che una modificazione nel comportamento di uno dei membri provocherà un cambiamento nell’intero sistema familiare. Se il cambiamento riguarda l’intero sistema familiare allora si potrà parlare di una soluzione profonda e duratura del problema iniziale.
Parte dei disagi che vengono denunciati all’interno della famiglia sono riconducibili ad una mancanza di tipo gerarchico. Al giorno d’oggi i genitori cercano di educare i propri figli cercando di ridurre il più possibile il gap generazionale che esiste tra loro, quindi avvicinandosi ai bisogni ed ai desideri dei figli diventando quasi dei loro amici e perdendo parte dell’autorevolezza che deriva dall’essere genitori. Tale perdita comporta un grave svantaggio a livello educativo, perdere la gerarchia vuol dire fare a meno delle regole e rischiare di soccombere all’anarchia.
La famiglia entra in crisi per ambiguità, perché nessuno sa più chi è suo pari e chi suo superiore, l’autorevole psichiatra statunitense Jay Haley, pioniere della terapia familiare, ci ricorda che così vengono violate le regole base dell’organizzazione.
Altro tipo di mancanza gerarchica è quando invece i confini risultano troppo rigidi e netti, in questo caso si rischia una distanza emotiva eccessiva e all’apparenza generale si evidenzia una scarsa attenzione reciproca tra i membri della famiglia.
Che la famiglia abbia una gerarchia non vuol dire che questa sia immodificabile nel tempo, anzi si modifica per adattarsi alle sue diverse fasi di vita: si passa dalla costituzione della coppia coniugale; successivamente possono arrivare i figli e questo comporta una nuova organizzazione della coppia in base al cambiamento e alle necessità che i figli richiedono. Man mano che i figli crescono i loro bisogni saranno diversi e la famiglia dovrà destreggiarsi con gli organi esterni che entrano a far parte del loro mondo (la scuola, le amicizie, le attività extrascolastiche). Quando i figli crescono e diventano autonomi l’asse genitoriale occupa meno spazio nella vita familiare mentre torna ad essere in primo piano l’asse coniugale e le rinegoziazioni continuano ad esistere come importante filo conduttore delle diverse fasi evolutive della famiglia.
La terapia familiare all’interno di un contesto in cui manca una gerarchia precisa, mira a ristabilire gli equilibri in modo tale che i genitori riacquistino l’autorevolezza che è venuta a mancare ed i figli capiscano che la famiglia, come la società in genere, è composta da ruoli, gerarchie e regole che vanno osservate nel rispetto di chi ci sta intorno. Questo continuo cambiamento tenendo conto degli altri, delle regole e delle gerarchie familiari consente ai figli di oggi di diventare gli adulti di domani, adulti sereni, consapevoli e capaci.
Dott.ssa Alessandra Mirandola
Psicologa Psicoterapeuta